PRIMO GRUPPO DI FOTO
DECIMO ITINERARIO  PIAZZA MANIN - EX BOSCO DEI CAPPUCCINI

Individuare ed interpretare il tracciato dell’acquedotto all’interno delle mura non è un’impresa facile. I tratti di acquedotto ancora conservati sono esigui e sparsi all'interno di un tessuto urbano in continua mutazione. Un’utile fonte e guida per ricostruire il tracciato dell’acquedotto dentro le mura cittadine è sez’altro l'atlante realizzato dal Barabino nel 1819 dove viene ampliamente descritta la situazione dell'acquedotto, dei pozzi e delle fonti pubbliche a Genova

 

Nei pressi di piazza Manin l'acquedotto scavalcava le mura seicentesche per mezzo di
un
piccolo ponte sostituito nel 1843 da una galleria lunga 80 metri, che da via
Burlando, attraversava la collina per uscire dal lato opposto, all'inizio di via Cabella. Nel 1857 venne completato un tratto  rettilineo sostitutivo che dal portello di Montaldo arrivava fino a passo San Bartolomeo, ma che come ci riferisce il Cattaneo nel 1867 nella sua Relazione sul riordinamento del civico acquedotto di Genova, a dieci anni di distanza non è ancora stato utilizzato per via delle indennità da corrispondere nel trasferire i bronzini dal vecchio al nuovo canale. Nella foto, Passo San Bartolomeo, dove sono ancora visibili gli archi che sostenevano il canale


 

 

 

Da via Burlando a piazza Manin, il tracciato dell'acquedotto scompare alla vista per poi riaffiorare sotto il passo San Bartolomeo nei pressi della Chiesa di San Bartolomeo degli Armeni. Il canale, aggira il perimetro dell'antica chiesa per poi percorrere un breve tratto di corso Solferino  e riaffiorare in corrispondenza del Passo dell’ Acquidotto, dove ritroviamo per un breve tratto il canale con la classica copertura in lastre di Luserna

 

Altre arcate superstiti di passo dell'Acquidotto in corso Solferino. Prima della costruzione di Circonvallazione a monte (1851/1876) queste arcate erano collegate alla collina opposta con un ponte canale che scavalcava via Palestro

 

Sopra le arcate dell'acquedotto si notano ancora alcuni sportelli in ferro per la derivazione di diversi bronzini

CARTINA DECIMO ITINERARIO

          SECONDO GRUPPO DI FOTO