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OTTAVO ITINERARIO  FOSSATO CICALA-STAGLIENO

Gran parte dell’acqua proveniente dall’acquedotto veniva sfruttata per la lavorazione tessile e della carta. Nel porto di Genova parte dell’acqua veniva utilizzata anche per l’approvvigionamento delle navi

 

Immerso tra gli ulivi, l'acquedotto raggiunge la piccola chiesa di San Bartolomeo di Staglieno,
capoluogo dell’ omonimo comune annesso poi a quello di Genova nell‘anno 1873. Il comune di Staglieno comprendeva oltre al territorio della parrocchia di San Bartolomeo anche le zone di Sant’Antonino e San Gottardo

 

L’ammontare della tassa che veniva pagata dai proprietari di bronzini variava in relazione sia alle caratteristiche d’uso (per abitazione, per villa, per industria o mulino etc) che alla durata del periodo

 

Oltre la chiesa di San Bartolomeo di Staglieno l’acquedotto ormai demolito costeggiava il muro del cimitero fino ad arrivare a Ca' de Mussi dove si innestava col ponte sifone sul Veilino

 

CARTINA OTTAVO ITINERARIO

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